L’UOMO
E LA SUA LIBERTA’
LA PUREZZA DEL SE’ E L’ASCENSO NEL RITO GIORNALIERO
di Nicola Ingrosso
Il soggetto unico di questi tre argomenti è l’UOMO, definito dalle
tre note domande della Sfinge: Chi è? Da dove viene? Dove va?
E le risposte sono possibili se tentiamo di focalizzare il concetto di UOMO secondo
la Tradizione del N.V.O. e quindi secondo la dottrina di Martinez de Pasqually.
Risaliamo a Martinez de Pasqually perché è stato il primo e determinante
Maestro del nostro Ph.I. L.C. de St.Martin, oltre ad essere stato l’indiscusso
autore del manoscritto, incompiuto, iniziato nel 1771, intitolato "Trattato
della Reintegrazione degli Esseri nelle loro primitive Proprietà, Virtù e
Potenze Spirituali e Divine", base filosofica e dottrinale della operatività Martinezista
e Martinista del N.V.O., con la quale si è formato L.C. de St.Martin
che ha sempre riconosciuto come validi e fondanti i suoi insegnamenti.
Questa dottrina si presenta come versione segreta della Torah, insieme dei libri
sacri per l’Ebraismo e per il Cristianesimo (Antico Testamento) di cui
copre il periodo che va dalla Genesi all’Esodo interrompendosi, purtroppo,
a Re Saul.
E’ una Cosmogonia ed Antropologia fortemente Esoterica, di carattere Gnostico,
probabile sintesi di antichissime Tradizioni che dall’Oriente sono penetrate
in Occidente per mezzo della Qabbalah, costituente basilare della Mistica Ebraica,
dello Gnosticismo ed anche del primo Cristianesimo.
Il Fr. Robert Ambelain con i suoi studi e commenti ha più volte cercato
di illuminare le verità contenute nella dottrina di De Pasqually, celate
dallo stile mitico-narrativo, e ancor più dalla evidente difficoltà dell’autore
nel tradurre lo sconosciuto testo originale in lingua francese.
Una “ chiave” interpretativa viene indicata appunto da Robert Ambelain
che, partendo dalla Prima Emanazione della Divinità, considera che alcune
di queste Entità, giunte al termine della missione per la quale erano
state emanate da Dio, ed essendo dotate di libero arbitrio, si rifiutarono
di reintegrarsi con l’Assoluto nel Cerchio Divino, preferendo la esperienza
del “me” momentaneo, illusorio, peribile, al “sé”,
eterno, reale, indistruttibile, così ponendosi lontano dalla “Luce”.
L’insieme di tali energie, eggregoro del male, inteso come privazione
del bene, agì successivamente sull’Adam Kadmon, Androgino, Uomo
Archetipo, emanato per essere preposto all’equilibrio delle Energie e
delle Forze in un Universo ovviamente diverso da quello nostro attuale.
L’equilibrio di questo Regno (che non è di questo mondo) si ruppe
e si creò un altro Equilibrio e quindi un altro Universo nel quale l’eggregoro
del male rimase “preso”, essendone anche la causa costituente.
L’uomo Archetipo, subendo lo stimolo di questo “Eggregoro” cercò di
creare con la sua sola volontà, e quindi modificò le leggi esistenti
e ruppe l’equilibrio instabile che si era determinato, imprigionando
in via definitiva gli spiriti prevaricatori. Da Architetto dell’Universo
diventò Demiurgo.
Dio lo aveva creato Androgino (…lo creò a sua immagine maschio
e femmina!) ed Adamo riuscì solo ad oggettivare fuori di lui, il lato
sinistro, passivo, lunare, materiale che separò da quello destro attivo,
solare, spirituale, creando Eva.
Questa Femmina Archetipo è la nuova materia, l’Eva della Genesi,
la simbolica donna che Adamo “penetra” per creare la vita, la madre
simboleggiata in tutte le Religioni.
Il mito dei Primi Spiriti perversi si ripete nel Primo Adamo, con l’aggravante
che questa volta per creare l’Universo, la Divinità ha “ritratto” una
parte della sua infinita e perfetta essenza, privando di sé, e quindi
della qualità della perfezione, l’Universo stesso, con tutte le
relative conseguenze.
Per contro, consapevole della debolezza della sua creatura nei confronti degli
spiriti perversi, Dio fa avere ad Adamo “Il Libro della Vita”,
come strumento determinante per la sua possibile Iniziazione e Reintegrazione.
L’uomo riprenderà possesso del primitivo splendore solo se saprà liberarsi
dal vincolo della materia di cui pure è parzialmente costituito, ma
in questo “ascenso”, teso a forzare le barriere che lo separano
dalla sua origine, non esistono soltanto nemici interiori da combattere, ma
anche tutta la gerarchia di esseri malefici che si opporranno alla sua “elevazione”.
Le “Iniziazioni” hanno lo scopo di fornire all’uomo, che “desidera” recuperare
se stesso, gli strumenti per lavorare alla sua Grande Opera. Sarà comunque
opportuno che attraversi un lungo periodo preparatorio prima di dedicarsi all’Opera,
verificando per bene le capacità proprie e dell’Eggregoro Iniziatico
nel quale va ad inserirsi.
La dottrina di Martinez de Pasqually ci aiuta a comprendere “Chi siamo”,
o meglio “Chi eravamo”, “Da dove veniamo” e “ Dove
vorremmo andare”, o meglio “Ritornare”.
D’altro canto se non fossimo dominati da questo Desiderio di Reintegrazione
non avrebbe senso la nostra Iniziazione Martinista
Ci manca ancora di capire “ Come” si fa a “ Ritornare”.
Esiste invero la possibilità della “Riconciliazione” sia “ Individuale” che “ Universale” e
Martinez traccia questo quadro con chiarezza.
Esistono 4 classi di Esseri Umani:
1- I Profani, anche definiti “ Minori in Privazione”.
2- Gli Iniziati ai primi gradi, in contatto con le Energie Microcosmiche, anche
definiti “Minori Riconciliati” o “Uomini di Desiderio”
3- Gli Iniziati ai gradi elevati, Adepti in ascesa graduale verso il Pleroma,
anche definiti “Minori Rigenerati”, in grado di integrare le energie
microcosmiche con il macrocosmo.
4- Le Guide dell’Umanità, anche definiti “ Minori Eletti”.
I mezzi per la Reitegrazione si estrinsecano in due azioni fondamentali :
A) Lo studio dei Misteri Cosmici e la comprensione dello scopo da raggiungere,
quindi la “Consapevolezza del proprio Desiderio” che, “essa
sola”, determina il grado di intensità della nostra “Volontà”.
B) La esecuzione dei Riti di Riconciliazione, quali le operazioni di Purificazione,
dei Rituali di catena, dei Riti Lunari e Solari, etc.., possibili solo se siamo “Liberi”,
nel senso più ampio del termine.
Quindi gli strumenti operativi fondamentali sono “ Desiderio”, “Consapevolezza” , “Volontà” , “Libertà”.
Per quanto relativo al “Come” si fa a “Reintegrarsi” la scuola di Martinez indica questa serie di Operazioni Teurgiche per il nostro Ascenso, mentre L.C. de St. Martin sembra indicare la via Mistica o Cardiaca come sufficiente di per sé.
Certamente ciascuna via di ascenso, anche in termini di intensità e tempi, si adatta in base alle caratteristiche strutture psico-fisiche di ogni individuo, in base al livello evolutivo raggiunto, e quindi in base alla propria legge Karmica.
Rimane da considerare se sia più opportuno che ciascuno debba attendere
che gli sia indicata specificatamente ed in via “naturale” la Strada
a sé più congeniale, rimanendo in attesa se pur con atteggiamento
vigile, ma passivo; oppure se sia più giusto “ Forzare” l’ascenso
applicandosi con ferma volontà ad un “percorso” precostituito
ed indicato dai propri “Maestri”.
O, in altri termini, conservare il proprio Talento al riparo da ogni rischio,
oppure, investirlo perché aumenti il suo valore.
In questo ci aiuta un passo del nostro rituale da Associato, dove il Ph.In.
dice:
...Se saprete elevarvi abbastanza per essere fulmineamente rivestiti della
sua potenza, grandi saranno le vostre gioie e i vostri successi
E, ad ulteriore conforto, occorre non dimenticare mai la presenza ed il ruolo
del “Riparatore”, il “Cristo-Uomo e figlio di Dio”.
A nostro avviso la via Teurgica e quella Mistica sono solo apparentemente
due strade diverse e parallele. Riteniamo si tratti più correttamente
di due fasi dello stesso percorso individuale, di cui la fase “Teurgica” od “Operativa” costituisce
quella iniziale, quando cioè il supporto della “catena - eggregoro” dei
propri fratelli è fondamentale per la conquista di opportuni livelli
di consapevolezza.
Una volta acquisita la completa abitudine a “Vivere” costantemente
o quasi nei domini superiori, allora ogni momento della nostra esistenza potrà diventare
una continua operazione Teurgica e si potrà passare, automaticamente,
alla fase “Mistico – Contemplativa”, come d’altro canto è stato
per il N.V.M. L.C. de St.Martin.
Il Maestro Martinez de Pasqually forse non ha avuto tempo sufficiente per entrare nella fase Mistica quando ancora era in forma Umana.
Una sintesi magnifica di questo percorso ha trovato la sua applicazione nel N.V.O. , OMAT prima, oggi OMU, grazie alla Grande Opera realizzata dal N.V.M. Nebo (F.Brunelli) sin dal momento della sua iniziazione Martinista nel lontano 1953.
Voglio concludere con un discorso pratico sicuramente a me più congeniale.
L’Uomo è come un Palazzo, la cui struttura è il suo corpo
psico - fisico, ed i cui piani sono i luoghi in cui sceglie di vivere le sue
esperienze, o meglio le personalità di cui veste i panni nei vari momenti
delle sue esperienze in questo mondo.
Ai piani bassi le manifestazioni più materiali, più connaturate
con la sua essenza animale, le personalità più grossolane e meno
controllate, come ira, invidia, gelosia, etc..
Ai piani alti le manifestazioni più spirituali, connaturate con la sua
essenza superiore, le qualità più fini, quali la sensibilità al
bello, alla musica, al buono, e via via alle attività più nobili
e meditative.
E’ fondamentale che egli NON identifichi se stesso con il palazzo e con
i suoi componenti : Egli non è il palazzo, ma è la entità che
lo usa, così come egli non è il piano o la personalità psico-fisica
nella quale vive una data esperienza, ma solo un curioso visitatore della stessa,
così come l’Uomo non è la sua mente o il suo cervello,
o la sua mano, o il suo cuore, ma ne è solo TEMPORANEO possessore.
Essere sempre consapevole di ciò e dei piani o delle stanze o delle
personalità in cui si entra di volta in volta è sinonimo di “libertà”.
La nostra volontà è come un ascensore che è in grado di
portarci ai piani da noi preferiti, più o meno consapevolmente.
Se non esercitiamo la consapevolezza, saremo guidati dalle nostre pulsioni
istintive ed animali con tutte le conseguenze relative e gravi, soprattutto
se poi prendiamo abitudine a lasciarci andare sempre più giù.
Se invece alleniamo la volontà ad essere sempre consapevoli e quindi “svegli” potremo
scegliere dove stare e dominare a piacimento questo ascensore, diventando gli
unici autori delle nostre esperienze.
Diventa così più facile abituarsi a rimanere ai piani più elevati,
e proveremo “piacere” ad aggiungere sempre nuovi “attici” al
nostro palazzo, con meditazioni sempre più elevate.
E, anche quando ci capitasse per caso o curiosità di “scendere” ai
piani bassi, proveremmo disagio a quelle sensazioni, e grande difficoltà a
rimanervi, preferendo invece “salire” immediatamente, come per
respirare l’aria pura a cui ci eravamo abituati.
Oltre a radicare in noi il desiderio di purezza, questo semplice esercizio
ha lo scopo di impedire la costante identificazione di noi con i nostri “strumenti”:
Noi non siamo, né potremo mai essere, il nostro corpo fisico, astrale
e mentale, così come non siamo la o le personalità delle quali
ci compiaciamo di recitare i ruoli ; li possediamo tutti e siamo costretti
ad usarli temporaneamente per comunicare con questo Mondo nel quale per ora
dobbiamo fissare le nostre esperienze, ma non commettiamo l’errore di
confonderci ed identificarci con la nostra Prigione, altrimenti ogni ipotesi
di ascenso sarà impossibile.
La purificazione del SE’ è il risultato progressivo dell’ascenso
giornaliero, cioè la separazione del SE’ da tutti gli strumenti
con i quali tendiamo a confonderci e dai quali un Iniziato deve imparare a
distinguersi pur apprezzandone le funzioni ed assumendo la responsabilità della
tutela come ogni saggio operaio fa con i suoi strumenti di lavoro.
Ciascuno di noi è operaio nel giardino del Padre. - Ciascuno di noi,
Adamo Kadmon decaduto, è ancora potenzialmente integro ed è legittimato
a “Desiderare” e quindi a “Volere” la sua Reintegrazione
a condizione che non commetta il più grande degli errori negando a sé stesso
la propria totale appartenenza alla Divinità.
Ciascuno di noi è della stessa sostanza del Cristo e quindi del Padre.
La via della Reintegrazione sarà più facile se sapremo fissare
progressivamente in noi lo Spirito del Dio vivente, Eieh Asher Eieh d’accordo
con il pensiero del nostro Maestro L. C. de St. Martin:
....Ma sondate sempre il Vostro Essere per accertarvi che Esso non respiri
che per il Regno della Verità e non per il Vostro Regno, per avere diritto
a questa impresa, questo è il patto che il Saggio deve fare con sè stesso.